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DRAGSTRIP ( Deluxe ) Generations LEGACY

 

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Sebbene Legacy, la linea Generations di quest'anno, sia basata sul presentare personaggi tratti delle varie serie di quasi 40 anni del marchio, il piatto forte di questo 2022, per i fan della prima ora e non, è sicuramente la nuova versione del Menasor G1, con buona pace dei vari Prime e Beastwars che siano. I vari Stunticon però sono spalmati nell'arco di tutta la linea, e per ironia della sorte ad aprire le danze nella prima wave ci pensa proprio DRAGSTRIP, come già fece qualche anno fa per Combiner Wars, anche se lì era “circondato” dai suoi rivali Aerialbot!

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Ed a proposito del primo capitolo della trilogia Prime Wars, lì sappiamo che i vari Combiner, per quanto iconici, erano perlopiù delle rivisitazioni dei classici G1, primo fra tutti il buon Iguana, con una modalità alternativa di AUTOMOBILE DA CORSA FORMULA 1 abbastanza classica e magari anche banale, rispetto a quella particolare di suo basata sulla Tyrrell P34 dello Stunticon originale, inusale per via delle sue 6 ruote, e per questo affascinante a prescindere nella sua eccentricità.

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Ed il nostro Legacy qui come auto è un buon omaggio all'originale, appunto, come design e struttura, ammiccando non poco al G1, oserei quasi a dire uguale sputato, non fosse magari per la forma dell'alettone, leggermente diverse per esigenze che poi vedremo, o la grandezza delle ruote, qui in media più piccole, sopratutto quelle posteriori, rispetto a giocattolo e settei, o anche proprio all'auto reale stessa.

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Se le ruote, inoltre, sono la parte povera a livello di dettagli anche dipinti ( in confronto a quelle ottime del CW ), non si può dire lo stesso del resto della carrozzeria, ben scolpita e definita, pure troppo magari, piuttosto che lasciarla bella liscia, ma ok, mentre a livello di colorazione, abbiamo muso, cabina e alettone posteriori dorati rispetto al giallo predominante, come nel settei, ed a dar un colpo al cerchio ed uno alla botte, un paio di strisce rosse attraversano la parte centrale del veicolo, come nel cartone, e pure le fiancate, come nel giocattolo.

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Niente male neanche il motore argentato dietro la cabina, mentre dentro di questa s'intravede una parte dello stesso ( farlocca ) e la nuca della testa vuota, con sedile scolpito dentro… una soluzione originale per cercare di mimetizzarla al meglio, direi… apprezzata ma non riuscitissima, dai. ^^’

( sarebbe stato interessante se fosse stato un Headmaster, quasi quasi… :D )

Visto da sotto è totalmente in disguise, comunque, a parte 6 fori che forse serviranno per la combinazione con lo scheletro di Menasor, ma tornando ai fori ce ne sono un paio ai lati del motore, e servono per sistemarvi la coppia di fucili gemelli di cui è fornito il nostro Dragstrip: le armi sono basate a grandi linee sul design della pistola del G1, ma col trucchetto di renderle doppie, si possono sistemare appunto sull'auto, avendo così il veicolo armato come il giocattolo originale, che però aveva un apposito cannone bicanna, come gran parte dei combiner Scramble con modalità veicolari terrestri.

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Ora, sì, ovviamente sarebbe stato ganzo avere anche qui un bel cannonazzo con doppia canna come nel giocattolo della nostra infanzia, ma in questa maniera semplice si prendono due piccioni con una fava, fermo restando che di mio ho pure apprezzato, ai tempi, i mani/piedi/armi dei CW, come fusione fra i suddetti cannonazzi e gli accessori del Combiner.

Inoltre, il G1 stesso aveva dei fori ( che poi saranno quelli dei pugni del robot, diciamo ) ai lati della cabina dove in uno di questi si poteva sistemare la pistolina, quindi nello specifico di Dragstrip sarebbe pure una bella citazione, MA suddette pistole gemelle possono anche unirsi assieme e formare una a doppia canna, quindi l'arma a bicanna alla fine c'è comunque, ma non i fori per sistemarla, ovvero magari in quelli del motore dietro la cabina, peccato! ^^’

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Infine, va detto, sebbene sia il fucile del cartoon che del giocattolo G1 fossero viola ( magenta, quest'ultimo ), le pistole del legacy hano canna e mirino neri, così, de’ botto, senza un perchè se non quello meramente estetico dato che anche se non fedelissime, le pistole così bicromatiche hanno una bella figura. ^^

( Nelle foto promozionali della confezione invece che nero doveva essere viola chiaro, che forse era meglio, ma, again, è bello anche così )

Passiamo ora alla TRASFORMAZIONE, giocoforza richiamante il G1, ma con qualche spunto interessante, con la parte posteriore dell'auto che si allunga a divenire le gambe ed esibendo le cosce, non prima però di aver aperto e poi richiuso i pannelli inferiori: anche qui l'alettone si raddrizza a divenire i piedi, a verso il basso, con la parte frontale delle gambe rappresentato ora da quella inferiore e non superiore del mezzo. Come nel CW si ruota il bacino, ma ruota pure di 180° la cabina, sollevandosi leggermente, mentre il muso si divide e le parti laterali si separano abbassandosi a divenire le braccia, con le due punte dell'auto che ruotano di 90° verso l'interno, permettendo di allineare le ruote anteriori parallele al pavimento e ribaltare verso l'alto, di conseguenza, anche i pannelli sugli avambracci. Infine, si fa saltar fuori la testa ripiegata nella cabina e questa si adagia sul torso.

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Se, come accennato il CW si prendeva delle libertà a livello di design rispetto alla fedeltà del giocattolo e settei G1, anche questo ROBOT alla fine non è così sputato al personaggio visto in tv, anche se il colpo d'occhio iniziale c'è, grazie al paio di ruote anteriori posizionate parallele al terreno sulle spalle ( piuttosto che non verticali come il giocattolo, ma ok ), TUTTO il corpo giallo dalle punte dei piedi alle mani, passando per la parte centrale del torso dorata, e la testa con il casco  come nel cartoon, pareti rosse/arancio e fronte viola, anche se la scultura, nonostante la fedeltà dell'accenno di “orecchie” laterali ci sia, si prende il vezzo di fargli la testa un po’ schiacciata, ma niente per cui gridare allo scandalo o che.

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Piuttosto, dicevo, le diffenze ci sono nel muso dell'auto diviso in due e posto fra testa e spalle, che magari richiama le spalle allungate del giocattolo del 1986, ma che stonano col settei, dove spariva del tutto la parte anteriore del veicolo, esibendo una schiena glabra, come fatalità accade in questo Legacy.

A livello di dettagli, poi, il settei era ovviamente avaro, ma aveva le ginocchia con dei moduli pronunciati, qui assenti ma mimati dalla scultura, ed a onor del vero tali moduli nel giocattolo erano appena accennati, quindi a livello di design NON abbiamo la trasposizione perfetta del settei ma, ancora, una sua ibridazione col modellino originale, grazie anche a, per dirne un'altra, le strisce sulle pareti laterali degli avambracci.

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Poco male, comunque, dato che l'estetica regge, sebbene potenzialmente un robot quasi tutto giallo sia inguardabile ( e per questo ai tempi lodaii i tocchi di viola nel CW ), ma il giallo non è troppo chiaro o chiassoso, e rende appunto il modellino comunque bello. E ricordiamo che sin dalla G1 è lo Stunticon più particolare, proprio per la sua modalità alternativa di auto da F1, ma sono un po’ combattuto sul discorso delle punte del muso dell'auto fra testa e spalle, che da una parte è un peccato non le abbiano fatte sparire dietro la schiena come nel settei, dall'altra invece non mi spiace il tocco estetico non così invasivo di parti dell'auto nell'altrimentri glabro robot.

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Ma comunque, a livello di posabilità siamo nella norma inaugaurata dai WfC, con la sola mancanza della rotazione dei polsi, e le articolazioni sono belle salde e non smollaccione, mentre a fori per armi siamo messi un po’… strani, dato che ci sono sì, ma sono sparsi un po’ dove viene, ovvero uno per stinco, uno dietro i polpacci, e ben 4 sulla schiena, sì, ma vicini a coppie e sui bordi di questa. E niente fori sotto i piedi, ovviamente, dato che sono la parte superiore dell'alettone posteriore, e ne avrebbe rovinato l'estetica… ma forse avrebbe reso possibile il discorso della somiglianza dei fucili al cannone bicanna del G1, vabbè.

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Come detto all'inizio, i Combiner Wars si prendevano libertà estetiche, sì, ma a livello di combinazione nei loro gestalt, riprendevano la gimmick detta “Scramble” che permetteva ai componenti che divengo gli arti di divenire o gambe o braccia e di scambiarsi anche fra squadre di combiner… ebbene, se è troppo presto, ovviamente, per la seconda da testare, la prima è assodato che manca, dato che la TRASFORMAZIONE del buon Iguana è limitata al divenire solo il BRACCIO di MENASOR, e forse solo proprio quello destro, come di solito è rappresentato.

E visto, appunto, come appariva Pentacar nei cartoni, la trasformazione è davvero minimale, dato che si appiccica alla base dell'arto superiore di “Ultrax”, per poi separarsi con la parte anteriore del veicolo su bicipite e spalla e quella posteriore sull'avambraccio. Tecnicamente questa separazione si fa dopo l'agganciamento, ma la si può “forzare” anche senza premendo con un cacciavite in un'apposita fessura rettangolare stretta.

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Questa soluzione si è già vista in alcune rapprentazioni 3p degli Stunticon, e come dicevo è più fedele al cartone, così come l'effetto Scramble si è visto solo nell’OAV giapponese “Scramble City” ( da qui il nome della gimmick, fra l'altro ), ma è innegabile che la giocabilità del singolo personaggio così è parecchio castrata, giocabilità che nei CW  raggiungeva il massimo appunto grazie all'accessorio mano/piede/arma che permetteva di avere l'arto del gestalt già completo.

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( Però guardando il settei di Menasor, dove le braccia sono delle auto fatte e finite, rigidie ed appicciate alle braccia, almeno il poter dividere i veicoli in due ricorda meglio il giocattolo originale con le gambe dei combiner che formavano i gomiti del gestalt, almeno questo, dai ^^’ ) 

Infine, quindi, sì, evviva la fedeltà al cartone animato, e sì, la nostra dose di Scramble l'abbiamo già avuta qualche anno fa coi CW e i Power of the Primes, ma resta un po’ di amaro in bocca a non poter già iniziare a giochicchiare con braccia o gambe giganti, aspettando di avere tutti gli altri componenti in uscita una wave alla volta, anche se almeno Motormaster dovrebbe uscire intorno alla seconda.

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A parte ciò, comunque, Dragstrip Legacy è un’altra buona versione moderna del G1, ben accessoriato, posabile e fedele al cartone ma sempre con un occhio verso il giocattolo originale, con una trasformazione non banale, acquistabile tranquillamente a se’ come personaggio a parte, ma ovviamente imprenscindibile poi per la completezza della squadra degli Stunticon. 

-Videorecensione

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