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BULKHEAD ( Voyager ) Generations LEGACY

 

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Finalmente iniziamo a parlare di qualche personaggio non G1 o anche Beast Wars, dato che, come già detto, questa nuova linea Generations Legacy include anche personaggi provienienti da altre serie “vintage”, e fra di queste si può annoverare anche Prime, vecchia di ben 10 anni ormai.  Uno dei personaggi rappresentativi di quella serie fu BULKHEAD, nato però nella precedente Animated, cosa che forse questa nuova versione Generations sembra voler ricordare, a partire proprio dalla modalità alternativa di CAMION MILITARE.

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Anzi, l'Animated era più un blindato della polizia, mentre il mezzo qui, che si ispira ad realistico Rába H18, ricorda piuttosto il tipo di veicoli visti al cinema in cui si trasformava l’Hound Bayformer, quindi diciamo che è una specie di cortocircuito di Bulkhead ed affini, dato che il Prime diventava un semplice SUV.

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E magari aveva senso che diventasse solo un SUV, nell'ottica e contesto di quella serie, per carità, mentre questa sua possibile evoluzione in salsa G1 ( poi ci torniamo su questa interpretazione dei Prime su Legacy ) torna a dare possanza al personaggio, che già in qualche fan art a tema G1, è sempre stato pensato con un corpo, e quindi un alt mode, derivato dai vari Grapple o Inferno del 1985.

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Ma dissertazioni a parte, il camion non è affatto male, con due tonalità di verde ( militare ) diverse, chiaro sulla cabina e scuro nella parte posteriore, con dettagli neri e vetri in plastica trasparente azzurra. Ben in disguise anche visto da sotto, ha come unico neo antiestetico le ruote, un po’ troppo giocattolone tutte nere senza una parvenza di cerchioni argentati, con la scusa però di avere ognuna un foro per armi al centro, il che aumenterebbe giocabilità, sulla carta, ma non per il veicolo, che se gli metti le armi sulle ruote poi queste come girano? ^^“

( ed a proposito di ruote, bel tocco quelle di scorta dietro la cabina! )

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A parte ciò, ha comunque a prescindere altri fori, come fra le due coppie di ruote posteriori, ed uno sopra il retro del tettuccio, più un paio di spine ( simili per fattezze a quelle per Minicon ) ai lati ed un'altra estraibile sempre sopra. Il telaio posteriore volendo può togliersi, ma "denuda” il veicolo rivelando… il sedere del robot, ma anche come all'interno trovino alloggiamento le due armi dello stesso, senza contare che non serve toglierlo per forza ( il telaio ) per TRASFORMARE il nostro Bulkhead.  

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La conversione in robot poteva risolversi banalmente citando appunto una simile ai succitati Grapple e Inferno, ed invece è elaborata quel pizzico in più da renderla assai godibile: il bacino si separa dalla cabina, per permettere di togliere le armi dal retro del veicolo che diventa le gambe, allungandole ma non prima di aver aperto i pannelli dei polpacci per farvi rientrare i serbatoi grigi ( altro bel tocco! ). La cabina si solleva un po’ rivelando le braccia, ed anche qui, prima di sollevarle lateralmente, bisogna avvicinare le ruote di scorta e sollevarne il pannello di sostegno. Si abbassa il pannello nero sopra il tettuccio e si fa quindi affiorare la testa, fissando le spalle al torso, potendo infine riattaccare il bacino al resto del corpo, previo sistemare un modulo nero centrale che serve a fissare il petto.

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Il ROBOT risultante, innanzitutto, è un signor Voyager bello grande e grosso, che rivaleggia in altezza con quell'altro marcantonio di Blaster G1, suo collega di wave, ed a differenza dei precedenti omonimi o consimili, è decisamente antropomorfo e non “superd deformed” con gambe piccole e torso esagerato e braccione, per accentuare la sua possanza fisica. In questo quindi è decisamente G1, potremmo dire, ed infatti un po’ strania vederlo così “snello” rispetto ai predecessori, anche se mantiene degli arti un po’ più grossi della media ( in proporzione alla sua altezza ) e sopratutto l'aria massiccia è definita bene dalla grossa cabina quasi cubica che ha come torso.

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Nella vuotezza interna di questa, visibile da sotto, si potrebbe trovare l'unico difetto del giocattolo, dato che per il resto non presenta vuoti emblematici ed è completamente posabile, compresi pugni e bacino che ruotano. Non ha chissà quali ghirigori dipinti, nella sua essenzialità dei suddetti verdi militari, con tocchi di grigio alternato ad argento su pugni, bicipiti, cosce, ginocchia e pannelli delle spalle, ed ovviamente la faccia.  

Immancabile come accessorio la palla da demolizione, che può aprirsi ed inglobare uno dei due pugni a scelta, ed ha pure 3 fori per armi, mentre inedita è la pistola d'Energon, in plastica trasparente azzurra dipinta parzialmente di argento scuro, con due fori ai lati e delle spine laterali posteriori, per sistemarla ai lati della testa nel modulo dietro la stessa, “alla maniera dei G1”.

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Il modulo con le due ruote appiccicate volendo cita la posizione delle stesse sulla schiena del Bulkhead Prime, ma sopratutto sostiene il telo posteriore del veicolo, che come “kibble” avanzato non darebbe troppo fastidio, ma questo può, dicevamo, togliersi e diventare uno scudo per il robot, con tanto di parti laterali mobili, spina anch'essa mobile e finestrella stile scudo antisommossa, assai ricavato come accessorio, quindi.

Ovviamente lo si può sistemare sugli appositi fori sugli avambracci, così come il nostro Bulky di fori per armi ne ha parecchi, nei soliti posti chiave inaugurati dagli WfC, con uno dietro la schiena ( per sostenere lo scudo ), due per polpaccio, uno ai lati delle gambe, e appunto quelli sulle ruote, che come prevedevo sono utili solo per appendere le armi e non per puntarle, dato che il peso delle stesse le va abbassare, appunto: in questo caso quindi divengono un po’ sprecati i fori delle ruote sulle spalle, purtroppo.

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Infine, volendo mettere la palla da demolizione a riposo, la si può sistemare su una delle spine del telaio / scudo, oppure si apre il torso e la si nasconde tranquillamente lì dentro! :D

Un gran bel robot, quindi, questo Bulkhead, assai giocabile con begli accessori, ed una modalità alternativa non così banale, ed “evoluta” rispetto al Prime cui si ispira, così come anche la trasformazione è appagante e per nulla scontata.

-Videorecensione

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