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TIDAL WAVE ( Titan) Generations LEGACY UNITED *Armada*

 

 
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Esaurita ( ? ) la scorta dei Citybot G1 traslati nei moderni Generations Titan, un solo nome fra i fan si levava come possibile erede di questa stirpe di giganteschi personaggi E giocattoli, ovvero TIDAL WAVE Armada, che magari come carisma non allaccia le scarpe ai vari Trypticon o Scorponok, ma di cui serbiamo un buon ricordo per come era presentato negli anni del terzo rinascimento Transformers della Trilogia di Unicron.

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Se infatti il giocattolo era “semplicemente” un classe Gigacon/Ultra come Megatron, in realtà risultava ben più alto e troneggiante, così come nei cartoni grazie alla sua modalità di SUPER CORAZZATA NAVALE COMPOSITA, senza contare che nel videogioco per Playstation 2 dell'epoca dedicato agli Armada tutto l’alt mode era un livello giocabile, ed il conseguente robot trasformato, il boss finale di suddetto livello!!!!

 
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Per questo secondo me Tidal Wave, figlio di una serie così particolare come Armada E uscita proprio quando i fan di vecchia data ritornavano all'ovile del marchio, è un personaggio che nonostante la semplicità della Trilogia di Unicron è rimasto più nei cuori degli appassionati che non magari un Metroplex Cybertron uscito come Titan un paio d'anni prima, ma finalmente eccolo qui in tutta la sua maestosità!

 
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Il bello di suddetta corazzata era appunto che era formata da 3 vascelli distinti, una PORTAEREI, una CORAZZATA e una NAVE DA SBARCO / TRASPORTO TRUPPE, anche se nei cartoni questi 3 mezzi non sono mai stati mostrati singolarmente poichè il robot originale poteva trasformarsi direttamente nella super nave composita senza scomporsi nei vari moduli.

 
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Fermo restando che, tanto per cambiare, non è presente manco qui il Minicon Ramjet dell'originale, sono assenti anche le gimmick a molla del giocattolo del 2003, come ad esempio la possibilità di muovere tramite presa Minicon le torrette della corazzata centrale, ma almeno ora le torrette sono accessori staccabili che possono ruotare per i fatti propri, con quelle 4 grandi principali con le canne che si possono anche sollevare e metterci nei fori gli effetti di esplosione ( assenti come accessori in questo Titan, però ).

 
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Assenti pure i missili sparanti dalle punte della corazzata, mentre la portaerei, la più piccola qui delle tre componenti della cosiddetta Dark Fleet, non ha manco l'ascensorino che faceva spuntare il succitato Ramjet ( però c'è il rettangolo colorato di grigio scuro a ricordarlo !! ^^’ ), ma si può alzare la parte della pista obliqua ripiegata così come qui il centro di comando può ribaltarsi per scomparire.

 
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Infine la nave da sbarco truppe si aprono pure lei i pannelli superiori, ma qui non ci sono i sedili per i Minicon, e serve più per la trasformazione, ma contiene comuque qualcosa, ovvero le zeppe inedite per Galvatron Armada Legacy United!

 
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Certo, sono compatibili anche per Megatron Armada uscito l'anno precedente, ma non cromaticamente ( grigio scuro su grigio chiaro ), e servono a ricreare la gimmick del potenziamento del comandante Decepticon, con portaerei e corazzata che diventavano armi aggiuntive per le braccia e la nave da sbarco che si piazzava sulla schiena a mo’ di zaino a razzo.

 
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Solo che ora abbiamo un Titan, e la differenza di stazza è davvero notevole, quindi cosa hanno pensato i designer? Ma semplicemente di sfornare una mini Dark Fleet dalle navi “normali”! La corazzata è quella che ne risente meno, dato che la sua versione piccina è nascosta nella parte inferiore del mezzo, con le due punte ripiegate, mentre dalla nave da sbarco bisogna “estrarre” le ali ed ecco spuntare le due metà ridimensionate!

La portarerei invece risente parecchio dell'estrazione, dato che la sua versione minuta si ottiene dalla parte frontale, lasciando un vuoto significativo: da una parte poi è interessante che bisogna dispiegarla ulteriormente visto che è accartocciata la parte posteriore, ma risulta comunque la peggiore e più stilizzata delle 3.

 
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Questa mini Flotta Oscura si aggancia tramite semplice spine al Megatron / Galvatron Armada Legacy, ed il zaino razzo è l'aggiunta più interessante perchè si attacca direttamente ai moduli cingolati sulle spalle e li blocca, dato che in quel Generation hanno la tendenza a piegarsi di lato.

 
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Nell'originale portaerei e corazzata si agganciavano alle braccia, cosa fattibile pure qui, ma come pure nel giocattolo del 2003 anche qui Megatron fatica a tenere su le braccia con popò di arnesi attaccati ( a meno che non abbiano rafforzato i gomiti nello stampo del Galvatron Legacy che però non ho ! ^^’ ) e quindi volendo si possono agganciare ai moduli cingolati delle spalle, come suggerito anche dalle istruzioni, anche se però l'effetto non è proprio lo stesso.

 
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Ah, quasi dimenticavo! Le zeppe servono sia per il mezzo da sbarco piccolo che appunto per alzare un po’ Megatron, che nell'originale era più dopo l'agganciamento con Tidal Wave per via dell'allungamento del busto, nel Legacy invece non richiesto dalla trasformazione.

 
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Da notare che comunque la mini dark fleet non è affatto buttata lì, a parte la portaerei non riuscitissima, con tanto di un paio di torrette rotanti nella corrazzata e pure le punte del mezzo da sbarco che si aprono come i piedi del Titan, quindi quasi quasi è un po’ un peccato che non ne abbiano fatto effettivamente una versione piccina trasformabile in robot, ma forse era pretendere troppo, e comunque alla fine è un po’ un ritorno ai droni aggiunti dei vari Titan precedenti, questo, anche se decisamente atipico, ma meglio di niente! ^^’

 
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Tornando alle navi normali, bisogna dire che fanno la loro signora figura così belle grandi e sono fedeli alle originali, anche senza le succitate gimmick: forse solo la portaerei è un po’ troppo rettangolare, ecco, mentre a livello tecnico le due metà del mezzo da sbarco sono attaccate fra loro con lo sputo, quasi.

Questo perchè, come dicevo all'inizio, c'è differenza nella TRASFORMAZIONE nella super corazzata e quindi poi nel robot, e infatti se il mezzo da sbarco originale era un pezzo unico unito dal bacino ( dato che diventerà le gambe di Tidal Wave ), qui sono due pezzi distinti, che si attaccano ai lati della corazzata centrale, non prima però di aver separato le due punte di questa per inservivi davanti la portaerei.

L'unione fra questa e la nave centrale è saldissima, mentre con le due parti del mezzo da sbarco, beh, diciamo che regge tramite due piccole spine diverse, una tonda e una rettangolare, ma regge.

 
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Non dimentichiamoci i dettagli scolpiti e la colorazione, fedelissima a come il personaggio appariva nei cartoni animati, con un bel grigio scuro metallico, grigio più chiaro per la portaerei ed altre parti in viola scuro: il giocattolo originale Hasbro aveva alcune parti in verde come testa e le due punte della corazzata per renderlo volutamente meno tetro cromaticamente, mentre la versione Takara “Legends of Microns” ( che fra l'altro si chiamava SHOCKWAVE! ) era già più simile all'anime, a parte dei dettaglioni in arancione qui infine omessi.

 
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Come dicevo sopra, però, il vascello composito non si TRASFORMA direttamente nel robot in questa versione Titan, dato che bisogna separare e riassemblare i vari pezzi, anche resta fedele nei passaggi della corazzata centrale, che diventa il corpo ruotando di 180* ( e sollevandolo pure per comodità ) il pannello superiore, mentre le due punte si divaricano verso l'esterno, pronte ad accogliere le due metà della portaerei che divengono le braccia, con in più il passaggio delle dita delle mani che sbucano da sotto la punta del ponte.

Sempre dal corpo si ruotano all'infuori le anche, che si agganciano alle cosce delle due parti del mezzo da sbarco, ripiegate all'interno, ed infine le punte di questo si radrizzano a formare piedi e talloni.

 
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Il ROBOT risultante è ovviamente bello grande, ma non così tanto, visto che rispetto ai colleghi Titan è il più basso di quelli non Combiner, superando sì di una testa Devastator e Predaking ma palesandosi inferiore sempre di un capo del suo predecessore, la Nemesis, anch'essa non fra i più alti della categoria.

 
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Detto ciò, come peso e massa siamo lì, a paragone sempre della Nemesis, ed è pur sempre un bel vedere, ottimamente dettagliato fra scultura ed elementi dipinti, e pure ben articolato, con le solite articolazioni dalle caviglie inclinabili su su fino alla testa che può alzarsi oltre che ruotare, e nonostante la trasformazione il bacino ruota, anche se bisogna sollevarne i pannelli davanti e dietro che lo coprono, mentre se i polsi non ruotano almeno le particolarissime mani sono abbastanza articolate, con le 4 dita unite che si piegano ma sopratutto il pollice che si piega ma ha pure ben due snodi per ruotare sia alla base che dopo la prima articolazione!

 
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Da notare che all'interno dei pollici ci sono pure una inedita bocca di fuoco ciascuna, così come sono sparsi su gambe e braccia fori per arma, anche se un po’ avaramente, ma ci sono.

 
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E fin qui tutto bene, come ingrandimento del giocattolo del 2003, ben più grande ma anche più articolato, ed adattato al Weapon Mode con la scusa della mini Dark Fleet, ma ecco che arriva quel qualcosa in più, assente negli ultimi Titan non Citybot classici, che ti farebbe scordare le eventuali magagne finora trovate ( che a mio avviso non ci sono, a parte SOLO l'essere più basso dei colleghi … ah sì, e LA MANCANZA DEL MINICON!!! >_<++ ), ovvero la tanto sospirata MODALITA’ DI BASE!

 
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Fa quasi ridere pensare che Titan magari un po’ banali come trasformazioni ed aspetto veicolare come l'Arca e Metroplex Cybertron non l'avevano, ed avrebbe sicuramente alzato un bel po’ la media generale del modello, ma invece il nostro T.W. oltre ad essere scomponibile nella Dark Fleet ed con la mini flotta per Megatron / Galvatron, può appunto anche diventare una stazione di battaglia, questa volta almeno NON scomponendosi.

 
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Certo, fondamentalmente si sdraia a pancia in su ed alza le braccia ed allarga le gambe, ok, ma in quest'ultime c'è l'articolazione dedicata per piegare a metà le cosce, così come il pannello del torso ruota e si solleva, e vengono usati le parti della flottina piccina come accessori aggiuntivi. Inoltre, vengono ridisposti i cannoni a doppia canna sulla base, mentre è un peccato che non venga sfruttata ufficialmente la possibilità di aprire i pannelloni delle gambe, ma ufficiosamente si può per farli passare per dei bunker, volendo.

 
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Insomma, l'unico neo è l'altezza del robot ( E LA MANCANZA DEL MINICON RAMJEEEEEEEET!!!!!! >_< ), ma per il resto questo Tidal Wave è uno dei migliori Titan usciti, fedelissimo e giocabilissimo, e l'aggiunta della modalità di base è davvero una bella sorpresa… anzi, dovrebbe essere la prassi in modelli così grandi, diciamocelo, ma almeno qui sono riusciti a mettercela arricchendo ulteriormente un personaggio di suo davvero saturo di gimmick e giocabilità! ^^

 
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