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STAR OPTIMUS PRIME ( Titan ) Generations AGE OF THE PRIMES

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Ho avuto modo di dire un po’ dappertutto che l'idea di aver messo OPTIMUS PRIME come la reincarnazione del 13esimo misterioso Prime nel pantheon dei mitologici primi Transformers non è che mi faccia saltare dalla gioia, ma, di riflesso, aver usato quello spunto per piazzare la sua versione STAR CONVOY come Titan di Age of the Primes è stata invece una bella pensata!

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In Giappone, infatti, la penultima linea di giocattoli dei Transformers del 1991, BATTLE STARS o RETURN OF CONVOY, vedeva appunto il ritorno dell'originale Optimus Prime rinato e potenziato come Star Convoy, con un corpo enorme che viene ben presentato in questa sua versione aggiornata Titan.

 
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Un Titan però anch'esso particolare, dato che per stazza e prezzo è più piccolo della media dei colleghi di classe precedenti, una sorta di via di mezzo tra questi ed i Combiner Commander, inaugurando così un nuovo corso per questa classe per poter eventualmente presentare personaggi sì enormi ma non per forza così colossali.

 
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Inoltre, a onor del vero Star Convoy, a parte la ristampa dell'originale nei primi anni 2000, ha avuto già una sorta di aggiornamento nelle vesti di un'esclusiva giapponese basata sullo stampo dell'Optimus di POWER OF THE PRIMES, dove ora il nostro non si evolveva più da Orion Pax a Prime, ma appunto da Convoy a Star Convoy, basandosi però sul veicolo del camion con rimorchio dell'originale Commander.

 
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Questo mezzo Titan invece è fedelissimo all'originale come estetica del ROBOT, a parte ( per fortuna ) la non posabilità del giocattolo del 1991, che poteva solo alzare le braccia, piegare i gomiti e ruotare il bacino, con le gambe che erano un pezzo unico, mentre questo ha tutta la gamma di articolazioni standard, comprese inclinazione delle caviglie, rotazione dei polsi e possibilità di aprire le mani.

Rispetto sempre al G1 è bello asciutto e non ha quella sorta di coperchio sulla schiena, ma anzi dei pannelli ben ripiegati, così come le ruote del posteriori del veicolo ora sono nascoste all'interno del torso apribile.

 
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Peccato che però così non possa starvi completamente dentro il piccolo HOT ROD col quale è accompagnato: infatti il G1 stesso aveva come partner piccino non un drone qualsiasi come i precedenti Citybot tipo Metroplex, ma una versione Micromaster del buon Folgore; “peccato” che quello presentato nel Titan, per quanto fedele pure lui nell'aspetto e nella trasformazione, non sia affatto un Micromaster ma un Core class.

 
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Infatti di Micromaster moderni ne abbiamo visti sin da WfC Siege, e la taglia era praticamente la stessa dei G1, quindi non capisco come mai fare ora questo Hot Rod con la taglia Core ( senza contare che un HR di questa classe era già uscito per Kingdom…. ), dato che non è particolarmente articolato, a parte i soli balljoint in più sui gomiti, e appunto così grande non può replicare l'originale caratteristica di “pilotare” tranquillamente Optimus da dentro il torso chiuso, laddove bisogna lasciare tutto aperto e farlo stare seduto e in maniera pure un po’ scomoda. ^^’

 
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All'interno del vano del petto trova posto inoltre l'artefatto rappresentativo di Star Optimus in quanto membro dei 13, ovvero la SFERA ZODIAC, che nella finzione narrativa è quella che fa rivivere Convoy e lo rende Star, ed è essenzialmente una pallina di plastica trasparente blu con una spina per essere impugnata, con stampato il simbolo del 13esimo Prime, ed è una felice coincidenza che rappresenti una stella a 6 punte sin dai tempi di Power of the Primes, a meno che non avessero idea già da allora di incarnare prima o poi quel personaggio misterioso in “Star” Convoy!

 
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Parlando di accessori e plastica trasparente blu, mi ha fatto non poco dannare quello nella forma di un proiettile cui non capivo dove andasse a finire, essendo non menzionato nelle istruzioni, salvo poi fare un po’ di ricerche e doverlo inserire nell'apposito vano laterale del fucilone, in quanto citazione di un proiettili di Energon che si vede volare in una illustrazione d'annata…. VABBE’!

 
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A proposito del tale, il FUCILONE NERO noto come GALAXY BOMBER è davvero bello grande, e non ha altre caratteristiche oltre a farsi incastrare suddetto proiettile trasparente, così come sono impugnabili le TORRETTE NERE che vanno sulle spalle con le canne che possono alzarsi a piacere, ed idem la TORRETTA singola che è un pezzo singolo ripiegabile e può essere impugnata, o agganciata alla punta del Galaxy Bomber tramite una sorta di ELSA che ricorda come forma una Matrice, anzi, la SILVER MATRIX del summenzionato precedente Star Convoy Generations Select, e citando così appunto il fucile potenziato di quel modello.

 
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Questa pseudo Silver Matrix serve come appoggio per sistemare la sfera Zodiac un po’ più elevata dentro al torso del robottone o come elsa appunto di una spada la cui lama è una fiammona di plastica blu trasparente, fiammona che può anche un effetto esplosione per il Galaxy Cannon e che si aggiunge agli altri effetti, due fiammate gialle ed una arancio composte da svariati pezzi per un totale di 14 pezzi.

 
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Ora, io non sono un fan di questi pezzi in più di effetti esplosivi, che sì servono per farci qualche posa di battaglia, ma poi è un casino doverli stipare, ma fortunatamente il nostro Titan qui, come l'originale, ha le gambe inferiori cave e possono essere buttati lì senza tanti rimpianti, così come in una gamba a scelta trova posto pure il TRASPORTO MICROMASTER, anche questo ripreso fedelmente dall'originale G1.

 
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Questi MICRO RIMORCHI erano allegati ai vari team Micromaster giapponesi usciti per Return of Convoy, ed aggiungevano giocabilità agli stessi potendo trasportarne uno alla volta all'interno e lanciandoli dalla rampa posteriore tramite un meccanismo a molla sul muso. Inoltre potevano agganciarsi alle rampe Micromaster sulla parte anteriore alta, mentre su quella posteriore bassa c'erano le due spine maschio e femmina per attaccarli ai vari Micromaster Combiner.

 
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Infine, questi rimorchi avevano spine e fori laterali per potersi agganciare lateralmente ai loro simili, ed erano color bianco per i team e neri quelli allegati ai robottoni / base. La versione moderna di questo Titan ha gran parte delle gimmick dell'originale, ovvero il poter contenere l'auto di Hot Rod ( e quindi è più grande di quelli G1 jap ), aprendo la rampa posteriore, ma non ha il meccanismo a molla sul muso, anzi, la motrice si stacca e può riattaccarsi sopra il rimorchio con un paio di bocche di fuoco che spuntano da sotto.

 
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Messa nella parte posteriore e con la torretta pieghevole dietro manovrata da Hot Rod questa postazione ricorda la base / rimorchio di Rodimus Prime, citazione carina, invero, ma tornando al rimorchio questo ha le spine e fori laterali per agganciarsi a ipotetici futuri suoi simili ( faranno quindi in futuro Sky Garry e Grandus?? :O ), ed avrebbe pure le una spina ed un foro sul retro per i Micro Combiner, MA queste sono messe in maniera inutile dato che NON sono compatibili con quelle dei G1 così come le versioni aggiornate dei pochi Microtransformer Combin si agganciavano fra loro tramite le ormai classiche spine da 5 mm! ^^’

 
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Torniamo a Star Optimus ed alla sua TRASFORMAZIONE, uguale uguale al G1, migliorata nel succitato panello dietro la schiena che si abbassa e copre i fianchi, mentre la testa rientra nel vano del petto, facendo uscire le ruote come accennato sopra, i pugni si ripiegano e le braccia, sollevandosi e piegando i gomiti, diventano il muso del veicolo: infine per la parte inferiore semplicemente ruota il bacino e si raddrizzano le punte dei piedi.

 
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Il veicolo risultante è anch'esso fedelissimo al G1, ovvero un CAMION FUTURISTICO a muso lungo che traina un rimorchio esageratamente enorme e cingolato: purtroppo non hanno fatto nulla per migliorare qualcosa dal giocattolo del 1991, tipo le tibie del robot in bella vista nella parte superiore posteriore, o magari rendere la motrice staccabile od orientabile.

 
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Anche la disposizione delle armi è la stessa, con le torrette sulle spalle che restano sul modulo sopra la motrice, il Galaxy Cannon nel foro più avanti del rimorchio e la torretta in quello verso la fine dello stesso. I portelloni posteriori si abbassano e vi si può inserire il veicolo di Hot Rod, mentre il rimorchio nero non vi scorre dentro ma bisogna incastrarlo tramite le apposite spine per farlo stare.

Da notare che mancano i meccanismi di lancio a molla dei veicoli, che nel G1 si attivavano premendo le ginocchia, ma soprattutto la gimmick principale elettronica, ovvero la possibilità di far scorrere il veicolo tramite il modulo cingolato, che faceva pure “camminare” il robot in piedi.

 
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Tale modulo qui è formato ovviamente da due pezzi, visto che le gambe del robot sono separate, ed anche qui si toglie per la TRASFORMAZIONE in postazione di battaglia, anche questa sputata al G1, con il retro del rimorchio / gambe che si aprono, si solleva la parte anteriore che si ritrasforma nel busto del robot, ruotata però di 90° rispetto alle gambe e quindi con la parte vuota che viene riempita dal suddetto modulo cingolato, che se nel G1 veniva allargato tramite un'apposita rampa aggiuntiva, qui invece si trasforma con la rampa che salta fuori dallo stesso.

 
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La BASE D'ATTACCO o come volete chiamarla è pedissequa al G1, tranne che qui almeno si può abbassare la testa del robot ed aprirne le antenne, e quindi magari pure dalle braccia non serve far uscire i pugni per cercare di renderlo un po’ meno un mezzo robot / mezza base come l'originale.

 
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Ancora, non ci sono meccanismi a molla, ma la rampa non aggiuntiva è obliqua forse apposta per far scorrere le macchinine, laddove il meccanismo elettronico permetteva di spingere le stesse nella parte sinistra della base, così come di far ruotare automaticamente la torretta, ma qui “almeno” hanno messo un meccanismo per farla ruotare a mano tramite apposita levetta.

Il rimorchio nero si attacca alla base sulle rampe delle gambe, mentre rispetto al G1 il pannello del torso non si abbassa del tutto ma resta parallelo al terreno, e si ribadisce come Hot Rod così grande stia a malapena seduto dentro la postazione del petto. Ah, ovviamente ci sono pure degli agganci per le rampe delle basi Micromaster post War For Cybertron ed affini.

 
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Infine, un'insperata, fedele e riuscita versione aggiornata di un giocattolone d'epoca, senza le gimmick a molla o elettroniche che si usavano decenni fa ovviamente, ma lo stesso ben rese ed adattate: peccato solo per un Hot Rod non propriamente Micromaster che rovina un po’ alcune delle suddette gimmick, ma per il resto è un bel acquisto, anche se magari non indispensabilissimo, per chi vuole il ( forse ) più grande Optimus ufficiale mai realizzato.

-Videorecensione

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